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Divano

Luca Meda, 1986

Les Beaux Jours: oggetto geometrico ed ambiguo. Fondato sul richiamo dell'antico triclinio, al canapé o al sofa orientale. Costruito con geometria rigida e squadrata, ma celante il segreto di una superficie che cede all'appoggio. Dove le gambe e le traverse laccate di nero racchiudono come in una cornice il piano striato di listelli di legno.

Design Luca Meda, 1986

Il piano regge il cilindro scorrevole per l'appoggio della testa o dei piedi. Mobile ambiguo perché può essere letto per dormire, o divano per temporaneo riposo o anche tavolo e piano d'appoggio.

Design

Luca Meda

Luca Meda ha scritto un capitolo importante nella storia dell'impresa italiana, contribuendo alla cultura del progetto del Gruppo Molteni con una passione e una partecipazione totale. Fu un esempio di simbiosi perfetta tra creatività e impresa, tra arte e industria: quasi un paradosso per un progettista che ha sempre amato disegnare e che usava la matita più di ogni altro strumento per descrivere e reinventare la realtà. Dalla fine degli anni '70 Luca Meda si dedica al design e alla progettazione in serie e progetta una serie di mobili divenuti icone del design, come la libreria Piroscafo con Aldo Rossi, le sedie Zim e Ho, la poltrona Vivette, il divano Primafila, il programma 505 e il sistema Pass.

Biografia completa
Luca Meda

“La semplicità non è buona di per sé, ma certo esiste una semplicità che deriva dal lavoro delle generazioni”.

Luca Meda